Il flusso della catalogazione statale secondo la rilevazione INSPE: lo “stato dell’arte” al 2011
Pubblicato il 15/07/2013
Il rapporto dell’Osservatorio sul flusso della catalogazione statale, annualmente realizzato dall'Istituto, è ora disponibile.
Sono oltre 94 mila le unità lavorate (schede, allegati e foto), dalle Soprintendenze che hanno risposto all’indagine sul flusso della catalogazione 2011, tra cui oltre 63 mila schede, per un costo totale di oltre 815 mila euro. Si parla di unità lavorate perché, oltre alla produzione di nuove schede, l’indagine riscontra anche le attività di informatizzazione e di aggiornamento che le Soprintendenze hanno realizzato. Rispetto all’anno precedente si registra una forte contrazione delle attività, sia dal lato delle unità lavorate (-62%), sia per quanto riguarda la spesa (-50%). Va evidenziato il contestuale calo del numero degli enti che hanno risposto all’indagine fatto che potrebbe giustificare, almeno in parte, la contrazione.
Nel 2011 sono state prodotte 39.937 nuove schede di catalogo per una spesa complessiva di circa 587 mila euro, dato in calo, sia rispetto al 2010 (anno in cui sono state prodotte circa 110 mila nuove schede), sia rispetto ai valori medi registrati in tutto il periodo 2002-2010 (circa 49 mila nuove schede l’anno).
L’analisi della distribuzione settoriale delle attività catalografiche realizzate nel 2011 evidenzia una concentrazione degli interventi verso la tutela di beni archeologici (47,4% delle unità lavorate totali) e storico-artistici (44,8%), per una spesa complessiva di oltre 750 mila euro (il 92,3% del totale). Più marginale – e in calo rispetto al passato – è il peso del settore architettonico, cui fanno capo solo il 2,8% delle unità lavorate e il 2,9% della spesa complessiva.
La dinamica temporale delle assegnazioni effettuate negli ultimi anni registra nel 2011 una netta riduzione dei numeri di catalogo assegnati (poco più di 100 mila, contro i 575 mila del 2010 e i 330 mila del 2012), in conformità con quanto rilevato per quanto riguarda l’attività catalografica statale. Nel complesso, i numeri di catalogo assegnati, a fine 2011, risultano essere circa 10,6 milioni, in gran parte, il 42% circa, assegnati in Lazio e Lombardia.
Tra il 2002 e il 2011, l’attività di catalogazione statale ha riguardato oltre 2,4 milioni di unità costituite da 1,6 milioni di schede a cui sono collegati quasi 89 mila allegati documentali e 712 mila foto; dal lato della spesa, l’attuazione dei progetti ha impiegato risorse economiche pari a 14,9 milioni di euro, di cui il 75% circa è stato speso per la lavorazione delle sole schede. Dal 2002 al 2011, dunque, gli enti periferici hanno realizzato interventi su circa 240 mila unità all’anno, a fronte di una spesa media annua pari a 1,5 milioni di euro.
Attraverso il Compendio, e con un SIGECweb aperto all'intero territorio nazionale, cambieranno i modi di indagare il sistema della catalogazione sia di ambito statale che regionale. Il primo risultato che il Compendio, come rete degli enti di catalogazione, è chiamato a offrire ai cittadini interessati è la definizione dello stock del patrimonio di schede disponibile sul territorio, per consentire valutazioni di livello nazionale.