Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco - Corpi di reato - Un’archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell’Italia contemporanea

Soggetto prevalente:
Architettura - Paesaggio
Settore:
Fotografia contemporanea
Estremi cronologici:
2008 - 2012
Consistenza accertata:
29

Corpi di reato (2012) è un progetto fotografico di Alessandro Imbriaco, Tommaso Bonaventura e Fabio Severo (curatore), nato con l’intento di dare forma visibile ai fenomeni mafiosi seguendo i tanti segni che questi lasciano sul territorio. Discariche illegali, abusi edilizi, cantieri sequestrati, paesaggi aggrediti da chi ha posto l'illecito privilegio di pochi davanti al legittimo interesse di tutti. E poi: le aule deserte dei comuni commissariati, gli archivi dei tribunali pieni di fascicoli e tutta la geografia delle indagini di polizia ci parlano invece della fatica, del tempo e della passione necessari per contrastare questa azione criminale.
Rispetto alle immagini cruente che hanno raccontato stragi e delitti degli anni ’90, questo lavoro adotta un tono più pacato, che si traduce fotograficamente in un approccio pienamente documentario, rigoroso, nitido. Un nitore che si rivela ancor più funzionale per raccontare la mafia di oggi, sempre più confusa e dispersa nel tessuto politico ed economico del paese.
Impostato non come reportage di denuncia dunque, ma come vera e propria indagine, il progetto si è avvalso anche del confronto con magistrati, giornalisti e associazioni del mondo dell’antimafia, per mettere a fuoco il disegno criminale che lega delitti e crimini alle azioni di manomissione del territorio. Azioni forse (solo) apparentemente meno sanguinose ma non meno gravi perché distruggere il paesaggio significa privare il Paese di uno degli elementi fondativi della sua identità.
Esposto all’ICCD nell’autunno del 2012, il progetto ha vinto il Premio Grin dello stesso anno.

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Biografie
Tommaso Bonaventura (Contrasto), nato a Roma nel 1969, fotografo professionista dal 1992, collabora con le maggiori testate nazionali ed internazionali. Tra i suoi progetti fotografici, citiamo i reportage sul Danubio, i Paesi dell’Est e il suo studio attento e composito sulla Comunità Musulmana in Italia. Il suo lavoro sui grandi pellegrinaggi del cristianesimo in Europa ("Le vie della fede", Gribaudo 2005) ha vinto il Premio Gribaudo, la menzione d'onore al Premio FNAC e il World Press Photo 2005. Dal 2007 si divide tra l'Italia e la Cina, dove documenta le trasformazioni e le contraddizioni della nazione. Nel 2010 vince il primo premio al Sony World Photography Awards, nella categoria "portraits".

Alessandro Imbriaco (Contrasto), nato nel 1980, ingegnere di formazione, dal 2008 lavora come fotografo interessandosi prevalentemente agli insediamenti urbani e ai diversi modi di abitare. Con i suoi lavori ha vinto il premio Canon nel 2008 e il secondo posto nella sezione “Conteporary Issues Stories” al World Press Photo 2010, il Premio Pesaresi nel 2011. I suoi lavori sono stati selezionati per il Talent di Foam, il PHE Ojo de Pez, il Lumix Award, il Premio Atlante Italiano. Dal 2008 fa parte di Reflexions Masterclass e nel 2011 è stato selezionato per il Joop Swart Masterclass del World Press Photo.