Conservazione preventiva

Per quanto riguarda la conservazione l’ICCD ha messo a punto negli anni metodologie e pratiche conservative di alto profilo, affiancando l’approfondimento scientifico con la pratica sul campo, consistente in primis nella tutela dell’ingente mole di materiale delle proprie collezioni.

La strategia di conservazione adottata per le raccolte fotografiche consiste in azioni preventive che mirano a rallentare i processi di degrado dei materiali, più che a intervenire sui danni già prodotti. Tale strategia prevede interventi non tanto sulle opere bensì sull’ambiente e sui materiali di conservazione (arredi, supporti, contenitori etc).

La tutela dunque mira a creare condizioni di maggior cura e di minor rischio, prevenendo il deterioramento per mantenerne l’integrità fisica del materiale nel tempo (e con essa la sua leggibilità e fruibilità).
Si tratta di un approccio multidisciplinare, che prende in considerazione fattori di natura chimica, fisica e biologica.

A partire dagli anni ‘90 gli spazi adibiti alla conservazione sono stati riallestiti in base a questa impostazione: le pellicole negative a colori e le diapositive a colori su lastra sono conservate in armadi refrigerati rotanti e tutto il materiale fotografico storico è archiviato in strutture e contenitori appropriati all’interno di camere climatiche con controllo ambientale.

L’attenzione dell’Istituto è rivolta anche alla preziosa collezione degli Strumenti fotografici.
A partire dal 1990 sono stati attivati interventi di restauro e manutenzione volti a riparare parti mancanti o lesionate e a garantire la conservazione attraverso la pulizia periodica dei copri macchina, degli obiettivi, delle pieghe dei soffietti, delle strutture lignee, delle parti metalliche (bronzo, ottone, ferro, alluminio), attraverso la revisione degli ingranaggi e degli apparati meccanici e la disinfestazione e consolidamento delle strutture lignee.

Le azioni

Il controllo sulle condizioni microclimatiche è attuato attraverso 25 sensori di temperatura e di umidità relativa installati negli ambienti, 11 sensori di temperatura a contatto sulle superfici dei materiali conservati, 2 anemometri per i movimenti d’ aria, 2 sensori di CO2 per la qualità dell’aria.
Il sistema rileva le grandezze fisiche ogni 30 minuti e invia i dati ad un server consultabile online per il controllo in remoto e la valutazione di eventuali accorgimenti tecnici da apportare all’ambiente.
Per il controllo di insetti o altre specie dannose sono state installate trappole di tipo “passivo”, con controllo periodico ed identificazione degli esemplari catturati. Sono infine attivati monitoraggi e indagini chimico-fisiche per la caratterizzazione e il riscontro dello stato di conservazione.

Gruppo di lavoro

Istituito dal 2012 ha funzioni di indirizzo a supporto delle attività di ICCD, ISCR, ICRCPAL (conservazione preventiva negli archivi fotografici, nel museo, per le mostre e in occasione del prestito di opere ad altre sedi).

Il Gruppo di lavoro, che già collabora con istituzioni prestigiose come il Dipartimento di Scienze per i Beni Culturali (DISBEC) dell’Università della Tuscia e l’American Academy in Rome, è aperto alla collaborazione con altri istituti di settore.

Per problematiche specifiche ci si può rivolgere ai componenti del Gruppo mentre per accordi di collaborazione contattare la Direzione: ic-cd.direttore@beniculturali.it

Componenti:
Carlo Cacace, coordinatore del gruppo e referente per le tematiche fisico-ambientali ISCR
Daniela Palazzi, referente per le tematiche chimiche ICCD
Donatella Matè, referente per le tematiche biologiche ICRCPAL
Roberta Bollati, consulente per gli aspetti conservativi e del restauro ISCR