L’Aerofototeca Nazionale dell’ICCD ospita dal 26 al 29 maggio 2014 la seconda settimana della MasterClass Archaeology from the Sky
Pubblicato il 20/05/2014
L’Aerofototeca Nazionale dell’ICCD ospita dal 26 al 29 maggio 2014 la seconda settimana della MasterClass Archaeology from the Sky, organizzata dal Koninklijk Nederlands Instituut te Rome (J. Pelgrom) in associazione con l’Università di Leiden (G. Cantoro e T.D. Stek). Ad essa è collegato il simposio aperto al pubblico “Archaeology from the sky”, che si svolgerà all’Istituto olandese il 28 Maggio 2014 a partire dalle ore 16:00.
In questa settimana in ICCD verranno illustrate le esperienze passate in materia di fotointerpretazione e gestione di un archivio storico aerofotografico/cartografico e i progetti in corso, in particolare l’adozione delle nuove tecnologie per consentire una gestione e una fruizione più completa e più snella.
La formazione fu tra le prime attività ritenute indispensabili dall’Aerofototeca Nazionale, fin dalla sua costituzione nel 1958. Erano allora i tecnici delle Soprintendenze a dover essere formati alla lettura delle foto aeree, che rischiavano di rimanere mute ai loro occhi o quantomeno sottoutilizzate. «Erano proprio [le] conoscenze tecniche di cui si servirono i primi studiosi dell’aerofotografia che mancavano ai nostri archeologi. (…) Pertanto venne concesso di avvalersi della Scuola di Aerocooperazione dell’Aeronautica Militare che pose la sua ricca attrezzatura a disposizione degli archeologi (…)» (D. Adamesteanu, 1961).
In questa attività didattica, assunta in prima persona dall’Aerofototeca, fu fondamentale infatti l’apporto dell’Aeronautica: per vari anni a partire dal 1960 si tennero presso la Scuola di Aerocooperazione di Guidonia dei corsi regolari di Fotointerpretazione Archeologica, rivolti ai funzionari archeologi e ai tecnici (geometri e disegnatori) delle Soprintendenze ma aperto anche a esponenti delle Università e a studiosi stranieri. I docenti furono gli ufficiali fotointerpreti dell’Aeronautica per la parte tecnica; per la parte interpretativa più strettamente archeologica i topografi classici G. Lugli, F. Castagnoli e il geologo M. Zalaffi dell’Università di Roma, oltre al primo direttore dell’Aerofototeca D. Adamesteanu. Tra gli allievi si annoverarono gran parte degli archeologi della seconda metà del Novecento: G. Bermond, A. Di Vita, D. Faccenna, M. Floriani Squarciapino, G. Foti, A. Frova, C. Laviosa, F. Lo Porto, A. Maiuri, M. Moretti, P. Orlandini e tanti altri ancora.
Da quest’anno l’Aerofototeca intende riallacciarsi a questa bella tradizione di didattica e divulgazione dei saperi che rappresenta. Per far questo conta sul supporto interdisciplinare di molte persone: tra questi in particolare Jeremia Pelgrom del KNIR; Gianluca Cantoro e Tesse Stek dell’Università di Leiden; ten.col. Stefano Gusmano della Scuola di Aerocooperazione di Guidonia, la cui presenza rievoca e conferma la tradizionale, amichevole collaborazione tra il MiBACT e l’Aeronautica Militare.