Standard catalografici
Per l’acquisizione delle conoscenze sul patrimonio archeologico, architettonico e paesaggistico, demoetnoantropologico, storico e artistico, l’ICCD ha elaborato un articolato sistema di standard: strumenti e regole per attuare la catalogazione secondo criteri omogenei a livello nazionale. L’adozione di pratiche comuni costituisce, infatti, il presupposto necessario per la condivisione delle informazioni fra i molti soggetti (pubblici e privati) che operano nel settore dei beni culturali, per realizzare il catalogo del patrimonio previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D Lgs 42/2004 e s.m.i., art. 17).
Il sistema degli standard definito dall’ICCD si basa, in sintesi, su tre macro-componenti: appositi modelli descrittivi (schede) per la registrazione dei dati secondo parametri prestabiliti; strumenti terminologici (definizioni convenzionali, vocabolari, thesauri) per uniformare i linguaggi; metodologie per l’organizzazione e lo svolgimento delle attività, l’approccio ai beni, l’utilizzo delle schede e degli strumenti terminologici. Queste componenti, grazie anche a specifici meccanismi relazionali, interagiscono fra di loro, realizzando un vero e proprio “sistema di conoscenza” dove ogni dato ha il suo posto preciso, per una registrazione ordinata delle informazioni e un’efficace restituzione in fase di consultazione dei contenuti, agevolando anche i processi di interoperabilità e interscambio.
Per un quadro generale: Gli standard catalografici dell'ICCD (estratto: Maria Letizia Mancinelli, Gli standard catalografici dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, in Roberta Tucci, Le voci, le opere e le cose. La catalogazione dei beni culturali demoetnoantropologici, Roma, Istituto centrale per il catalogo e la documentazione - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, 2018, pp. 279-302. Il volume completo è disponibile alla pagina: http://www.iccd.beniculturali.it/it/152/pubblicazioni-iccd/4507/le-voci-le-opere-e-le-cose_-la-catalogazione-dei-beni-culturali-demoetnoantropologici)
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